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Nessuno mi può aiutare



“Nessuno mi può aiutare”


A volte è vero, non c'è una soluzione, da certe situazioni non c'è una vita d'uscita, certi dolori non sono evitabili. Si può solo imparare l'arte dello stare, la saggezza dell'accettare, il dono del trasformare.


Eppure. Non significa affatto che chiedere aiuto sia inutile. Nessuno ti potrà salvare, ma qualcuno ti può capire. Puoi trovare qualcuno disponibile a stare nell'impotenza con te.


Abbiamo bisogno degli altri per non aggravare quel dolore di una solitudine spaventosa e indesiderata. Per non starci dentro da soli, e rischiare di perderci. Per trovare un contenitore adatto alle nostre emozioni dirompenti. Per quello sguardo che ci vede e ci accarezza. Per quegli occhi in prestito, che ci osservano diversamente. Per quel silenzio pieno, intenso e curativo. Per quell’emozione che in due si può sostenere. Per scoprire che anche l’altro si è sentito così, poi magari una mattina si è svegliato e c’era il sole. Per sentire che quello che ci sta succedendo è dicibile, e sicuramente, piano piano, anche attraversabile.


Vi è capitato di pensare che nessuno potesse far nulla per voi, ma poi ricredervi?


(Questo succede anche nei gruppi di psicoterapia, esperienza che ho fatto da paziente, da osservatrice e da terapeuta, e che ho sempre sentito preziosi e potenti. Perché sul nostro bisogno innato di -appartenere-, e su quanto sia dannatamente difficile farlo, presto o tardi ci si dovrebbe riiflettere.


(L'illustrazione originale è di Elisa Buoncompagni, che ringrazio).

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