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Ma l'altro dentro di noi cosa ne pensa?


Eccoci alla fine dell'anno, quel momento in cui si tirano le somme e si fanno i conti con i propri obiettivi e desideri.

E tu, li hai raggiunti?

Spessissimo mi capita di avere a che fare con persone che hanno molto chiara la meta da raggiungere: interrompere una relazione che non li rende felici, dedicare tempo ad un progetto che cambierebbe loro la vita, concludere il percorso di laurea che si è bloccato sul finale...

"So benissimo cosa voglio, e cosa dovrei fare per ottenerlo..."

Dicono di volerlo fortemente, si creano delle scalette su come fare, poi all'improvviso qualcosa salta e allora accumulano rabbia verso se stessi e frustrazione.

"Sarebbe così semplice essere felice eppure io non ci riesco".

Ecco a quel punto il loro dialogo interno diventa massacrante, cominciano a criticarsi impietosamente per quella delusione e, per un po', e si crogiolano nell'impotenza fino al tentativo successivo.

"Sono pigro, sono un fallito, non ho abbastanza determinazione."

Ma se quegli obiettivi sono forti e chiari dentro di loro da tempo, e ancora non li hanno raggiunti, bisogna andare a cercare cosa li sta spingendo nella direzione opposta: la forza uguale e contraria che ogni volta li tira indietro.

"Eppure lo volevo così tanto..."

A volte è inutile continuare a parlare dei motivi per cui quella cosa la vorrebbero: di solito quei motivi sono abbastanza chiari.

"Voglio interrompere quella relazione perché non mi rende felice."

"Voglio laurearmi per ottenere un lavoro che mi gratifichi."

I motivi che non sono chiari sono quelli che stanno alla base della decisione di NON FARLO.

Paura del successo?

Paura di crescere?

Paura di rimanere soli?

Paura di far del male a qualcuno?

Paura di essere felice?

Paura di deludere?

Quale divieto ci stiamo dando?

E per quale motivo lo stiamo facendo?

Spesso questa voce è molto meno chiara e nitida dell'altra, e comprenderla non è affatto banale. E' necessario imparare a conoscere se stessi per accedere a quelle parti di sé più nascoste.

In un percorso di terapia capita frequentemente di andare a scovare ed interrogare "l'altro". Quella parte di noi che ci porta a boicottarci rispetto al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ed è solo quando gli abbiamo dato voce (talvolta si tratta di un processo lungo e faticoso), abbiamo ascoltato e compreso il suo punto di vista, lo abbiamo rassicurato rispetto a quello che potrebbe succedere, è solo allora che quella forza "uguale e contraria" può perdere di forza, e possiamo pensare in maniera più lucida alla strada da intraprendere per la realizzazione di quel sogno che ci allieta ma che tanto ci ha fatto dannare.

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