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Sii perfetto!


Guardati dentro. E' questo il tuo obiettivo?

Sei tra quelle persone che aspirano alla perfezione, che non si possono permettere di sbagliare, che non posso tollerare performance che rimangano al di sotto dei loro elevatissimi standard?

Sei pignolo, ti perdi nei dettagli, tolleri con difficoltà le critiche, non sei mai soddisfatto di te stesso e dei tuoi risultati? Credi sempre che avresti dovuto e potuto fare ancora meglio? Hai difficoltà a rilassarti e a goderti un successo, soprattutto se è macchiato di una piccola imperfezione?

In Analisi Transazionale si direbbe che hai un grande "Sii perfetto", ovvero che, tra i messaggi che hai interiorizzato nell'infanzia, c'è la spinta a puntare sempre alla perfezione (ce ne sono altre quattro, di spinte, di cui parleremo in seguito). E' come se da piccolo, interpretando le richieste dei tuoi genitori, avessi deciso di scrivere nel tuo "copione di vita" queste parole: "io DEVO essere perfetto".

Ma questa è una trappola, perché siccome la perfezione non è di questo mondo, si rischia di entrare in una spirale senza fine.

C'è chi ambisce ad un risultato talmente impeccabile, che talvolta neanche intraprende un'azione se non è certo di non poterla svolgere come vorrebbe.

C'è chi la intraprende ma ci passa talmente tanto tempo, che il fatto che alla fine il lavoro sia di qualità non giustifica il tempo impiegato per ottenere quel risultato.

C'è chi vive perennemente in ansia e in affanno, perché il "sii perfetto" è un lavoro a tempo pieno che gli consuma tutte le energie vitali in una missione senza fine.

C'è chi si condanna all'infelicità, perché ha aspettative talmente alte da non essere raggiungibili.

Il "sii perfetto" ha una doppia faccia: se da un lato rappresenta un motore a fare del nostro meglio, a essere determinati e ambiziosi, dall'altro, quando è senza controllo, porta a schiantarsi in una spirale di insoddisfazione e dolore, dove i propri bisogni e il proprio modo di essere vengono trascurati o addirittura soffocati.

Per questo, a volte, un percorso di crescita personale, prevede di riuscire a darsi il permesso di dirsi -dal cuore-: "va bene così. Io vado bene così".

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